Giocare con le tabelle per impare i numeri

Ai bambini dell’ultimo anno d’asilo, di solito, vengono proposte delle attività sugli insiemi e sui numeri con l’uso di semplici tabelle.

Qualche giorno fa, Piccolo Furfante ha visto i bimbi grandi della sua classe compilare queste tabelle e, naturalmente, appena arrivato a casa me le ha chieste.

Ero un po’ scettica all’inizio: mi sembravano un po’ troppo complicate per lui. Non volevo però scoraggiare la sua voglia di provare e dopo l’ennesima richiesta gliene ho preparare alcune, semplici semplici.

All’inizio era un po’ in difficoltà, ma dopo un po’  ha capito “il trucco” e si è lanciato.

Ecco qui le nostre tabelle per chi volesse cimentarsi 😀

Anche se per noi sembrano banali, per i bambini piccoli utilizzare correttamente un piano cartesiano è tutt’altro che semplice: devono per prima cosa riconoscere la relazione che intercorre tra due diversi tipi di oggetti/immagini, individuare lo spazio occupato sulla tabella da oggetti/immagini in relazione e trovare un punto di convergenza spaziale tra loro.

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8 commenti

  1. Troppo inutili!

    Soprattutto il metodo con cui vengono usate.

    Scheda con 7 banane e il numero 7 da colorare…
    … i bambinio colorano…
    …. portano il foglio alla maestra…
    … “hai finito? Bene”…
    … lei scrive il nome del bambino e gli passa un’altro foglio…

    Se facessero delle cornicette su un foglio a quadretti (tipo le vecchie aste) almeno imparererbberoa tenere una matit in mano e imparerebbero un po’ di manualità, queste sche de non servono a nulla… nemmeno a colorare entro i margini perchè nessuno lo ha mai insegnato loro…

    Purtroppo ero presente perchè stavo facendo un laboratorio con le magliette (lo vedrai domani sul blog) quindi ho potuto apprezzare l’inutilità dell’esercizio e l’assoluta mancanza di didattica da parte dell’insegnante 🙁

    Scusa la durezza, ma son tati 3 anni pessimi e buttati al vento! Fortuna che le maestre della piccola sono fantatiche!

  2. Davvero? :-0
    Non ho parole!
    Però magari poi fanno anche altre schede.
    A scuola PF fa anche le schede con le cornicette. Ovvero su un foglio a quadretti grandi scrivono un numero o una lettera che la maestra disegna sulla lavagna.
    Il numero/lettera verrà ripetuto per tutto il contorno del foglio.
    All’interno i bimbi dovranno disegnare o un numero di cose corrispondenti al numero scritto o disegni di oggetti/cose/animali che iniziano con la lettera data.
    PF ne va matto, tanto che a casa lui fa la maestra e io la bimba che fa la scheda 😀 Mannaggia! Questo è l’unico neo :-S
    E’ un metodo un po’ meccanico per apprendere , ma a PF piace e poi di solito lo alternano con qualcosa di più “libero” e creativo

    Non vedo l’ora di vedere il tuo post sulle magliette! ARGH! Devo aspettare fino a domani :-S

    Baciiiiiii

  3. Magari facessero altro… l’argomento è triste per me, ma la scuola materna della primogenita è stata una delusione (e non sono l’unica mamma a pensarlo), iamo arrivate al punto che non vediamo l’ora che finiscano 🙁
    Le maestre della secondogenita invece sono fenomenali!
    A domani…

  4. la mia “grande” ha imparato i numeri prestissimo, aveva appena un anno, e tutto da sè, x la sua passione, o forse vera mania per l’oooogio, vedeva orologi ovunque! quindi ha imparato presto a riconoscerli e a contare degli insiemi di cose
    credo che maestre o non maestre, sia proprio la curiosità del bimbo che stimola l’apprendimento, anche in assenza di brave insegnanti
    corro game over, s’è svegliata la piccola prima che mi sveglia l’altra… ahhhhhh oggi ha detto mamma!!! ma chiaro chiaro!!! 🙂 6 mesi e 5 gg amore di mamma!!!
    la sorella anche iniziò a parlare prestissimo, son due zabette! però disse prima papà, poi pappa, poi mamma, poi ucca ucca (topolino! stava x tisca tusca, l’ho capito dopo mesi…) e quindi il suo ooooogio!

  5. @Supermamma
    I produttori di cartucce per stampanti mi faranno una statua per ringraziarmi di tutte le ricariche che vi faccio acquistare 😉

    @Francy
    PF disse Mamma a 7 mesi. Ero gasatissima…
    peccato che tutte le altre parole le ha pronunciate dopo i due anni :-S
    Mannaggia!
    Sono d’accordo con te sul rapporto tra curiosità ed apprendimento… e anche vero, però, che gli stimoli sono importanti, senza eccedere mai: nè pochi nè troppi!

    Baci baci

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