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Eccoci qui al consueto appuntamento del Venerdi’.
Questa settimana vi voglio parlare di un libro che ho praticamente divorato.
Premetto che di questo libro me ne avevano parlato da tanto tempo, ma non avevo mai preso in considerazione di leggerlo perchè non sono mai stata una grande patita di Agassi, malgrado mi piaccia molto il tennis. Mi sembrava assurdo leggere la biografia di qualcuno di cui non mi ero mai interessata minimamente e di cui non ero curiosa di sapere niente. E’ stato merito di Papà Ema se ho preso in mano questo libro, che mi sono ritrovata sul comodino una sera. Mi sono detta “Ma si’, ne leggo due pagine e poi vediamo…”. Le ultime parole famose: mi sono accorta di essere arrivata a metà libro che erano le due di notte.
Un libro scritto davvero bene, anzi meglio. La bravura di J.R. Moehringer (autore e giornalista, vincitore del premio pulizer, che si è occupato della stesura di questo libro) mi era stata già decantata piu’ e piu’ volte da Papà Ema e devo ammettere che non aveva di certo esagerato.
La bellezza della scrittura si declina con la complessa vita di Agassi, tennista e uomo. Quello che pero’ mi ha piu’ colpito non sono state le vicissitudine sportive del tennista, ma la profondità dell’uomo, le sue considerazioni personali, gli insegnamenti che ha tratto dalle difficoltà che ha incontrato.
Ve lo consiglio quindi non solo perchè è un libro piacevole da leggere, ma soprattutto perchè vi lascia qualcosa su cui riflettere.
Il libro di oggi quindi è…
OPEN La mia storia – Andre Agassi
Il tabellone segnapunti dice che oggi ho perso, ma quello che non dice è cio’ che ho trovato. Negli ultimi ventuno anni ho trovato la lealtà: avete fatto il tifo per me sul campo e anche nella vita. Ho trovato l’ispirazione: avete voluto che ce la facessi, talvolta anche nei momenti piu’ bui. E ho trovato la generosità: mi avete offerto le spalle su cui salire per raggiungere i miei sogni – sogni che non avrei mai realizzato senza di voi. Negli ultimi ventuno anni ho trovato voi, e portero’ voi e il vostro ricordo per il resto della mia vita.
Qui trovate, per chi fosse curioso, la recensione fatta da Alessandro Baricco sul libro (è a pagina 3). Interessante la sua riflessione finale che tuttavia io non condivido.
Ora aspetto i vostri suggerimenti. Eccoli:
Vi ricordo la nostra biblioteca “quelli del Venerdi’ del libro” su PINTEREST dove potrete archiviare e consultare i libri delle scorse settimane. Qui trovate le istruzioni per accedervi.
Chi vuole fare un tuffo nel passato, qui puo’ rileggere invece tutti gli scorsi Venerdi’ del libro.
Non mi resta che augurarvi buon fine settimana a tutti voi! Noi inizieremo le vacanze autunnali con un bel giro in Italia!
Vuoi partecipare al Venerdi’ del libro?
Ecco come fare:
Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.
Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…
Invito chi partecipa a lasciarmi un commento nell’articolo del giorno, in modo da poter inserire tutti i link dei partecipanti della settimana nel mio post. Non sono sempre collegata (e sono imbranata di mio ) e ora che nei fine settimana vado avanti indietro dalla Svizzera all’Italia ho sempre paura di dimenticarmi qualcuno.
Chi partecipa puo’ scegliere o meno di inserire i partecipanti della settimana nel proprio post.
Qui volesse puo’ archiviare i propri post anche sulla pagina Pinterest dedicata a questa iniziativa. Tutte le istruzioni per accedervi sono contenute qui.
Non ci sono banner da inserire, obblighi di sorta o email a cui rispondere . Si partecipa quando e come si vuole.
Lo scopo dell’iniziativa, infatti, rispecchia lo spirito con cui nasce HomeMadeMamma: far circolare informazioni utili e voglia di fare (in questo caso di leggere) in tutta libertà.
Vuoi essere dei nostri? Benvenuto! Come vedi partecipare è semplice!
“La lavagnetta magnetica, no!
Quella di sughero non mi piace…
La lavagna-lavagna fa polvere.
Quella bianca-cancellabile mi mette tristezza!”
Cosi’ é iniziata la ricerca del portanote per il mio angolo lavoro. Non ce n’era una che mi piacesse e per oltre un anno quello spazio tra libreria e scrivania é rimasto vuoto. Finché un giorno trovo questo in rete. Ideona! Non una lavagnetta ma molte e con una forma davvero simpatica.
Vado all’Ikea e compro 3 sottopentola rotondi di media grandezza.
Pero’ ho ancora un problema: sono di sughero e a me il sughero a vista non piace.
Che fare, allora? Rivestirlo? Troppo impegnativo! Allora? Bè… coloralo, ma in modo che l’effetto sia particolare.
Faccio alcune prove e poi trovo la soluzione: una base di bianco da ripassare poi con delle grosse pennellate di nero. Perfetto!
Il momento in cui un bambino saluta il proprio ciuccio è un passaggio delicato, denso di emozioni sia per lui che per i genitori. Spesso caricato di significati profondi, il ciuccio rappresenta molto più di un semplice oggetto: è una fonte di conforto, una presenza rassicurante, una coccola sempre a portata di mano.
Per accompagnare famiglie e bambini in questa piccola, grande transizione, esiste un libro capace di toccare corde profonde con delicatezza e poesia: “Ciao ciuccio mio”, scritto da Alberto Pellai e Barbara Tamborini, illustrato con incanto da Ilaria Zanellato e pubblicato da Mondadori nella collana Leggere le figure.
In questo libro incontriamo un bimbo che ha un legame affettivo molto forte con il suo ciuccio. È il suo compagno di nanna, di coccole e consolazione. Ma arriva anche per lui il momento di salutarlo.
Il racconto accompagna il bambino in questo processo con parole leggere e delicate.
Il messaggio centrale del libro è profondo e rassicurante: “salutare” non significa perdere, ma trasformare. Significa imparare che ciò che un tempo era fuori di noi – la sicurezza, la calma, il conforto – può trovare spazio dentro di noi. È una consapevolezza che arricchisce, che cresce con il bambino e lo aiuta a maturare in modo sereno.
Uno degli elementi più poetici del racconto è il Paese dei Ciucci, un luogo immaginario ma carico di significato, dove ogni ciuccio ha la sua casetta. È lì che il protagonista – e con lui i piccoli lettori – lasciano ritornare il proprio ciuccio, vivendo l’addio non come una separazione traumatica, ma come un viaggio emozionale.
Per rendere ancora più dolce e rassicurante questo percorso, ho ideato una semplice attività per la ROUTINE DELLA BUONA NOTTE. Si tratta di uno strumento visivo, pensato per aiutare i bambini a vivere il momento serale con serenità. Basta stampare il modello fronte-retro, ritagliarlo e il gioco è fatto: una piccola guida quotidiana per trasformare la nanna in un rito rassicurante, stabile e familiare.
Trovi il link per stampare il Tabellone della routine della buona notte qui sotto