Le carte dei colori di MammaFelice: un gioco per imparare i colori, le parole ed i numeri

Più o meno un anno fa  ho scoperto il blog di Mammafelice. E’ stato amore a prima vista: lì ho trovato tante idee, tanti strumenti, tanti stimoli. Il tutto condito con  allegria, senso dell’umorismo e buon umore. Una ventata di freschezza, insomma 🙂

Mi sono innamorata subito dei suoi mille lavoretti, delle sue proposte e dei suggerimenti da fare con i bimbi. Tra le tante cose ero rimasta affascinata dalle sue carte tematiche. All’epoca avevo scaricato le carte relative ai colori per arricchire il vocabolario di Piccolo Furfante. Avevo utilizzato le carte come suggerito da MammaFelice e, oltre a divertirsi, Piccolo Furfante aveva appreso velocemente a distinguere e nominare i vari colori, anche quelli più difficili.

Dopo parecchio uso le carte erano state dimenticate, fino a qualche settimana fa quando PF le ha ritrovate in una scatola di giochi ( a dire il vero se l’è rovesciata addosso!). Senza che nessuno suggerisse nulla, PF ha cominciato a giocarci e a utilizzarle in modo diverso. Dopo aver sparpagliato tutte le carte in terra (sono davvero tante!) ed aver preso un dado, che avevo creato per un semplice giochino, ha incominiciato a recuperare le carte sparse in base al colore uscito sulla faccia del dado. Mentre faceva questo, nominava  i colori e gli oggetti raffigurati sulle carte e alla fine della pesca contava le carte che aveva recuperato. Dopo un po’, stanco di giocare da solo ha coinvolto me,  il papà e poi via via tutte le persone e amichetti che circolavano in giro per casa.

A distanza di  settimane questo è rimasto uno dei suoi giochi preferiti e lo propone allo sfinimento. La cosa bella è che più partecipanti si è e più il gioco diventa divertente.

Lo ritengo, inoltre, un gioco davvero valido e stimolante sotto molti aspetti:

  • aiuta ad apprendere i colori
  • stimola la destrezza e le capacità oculo-manuali (nel riconoscere la carta corretta e recuperarela velocemente)
  • favorisce l’apprendimento verbale (nominando il colore e l’oggetto raffigurato)
  • avvicina alla parola scritta (il nome dell’immagine è riportato su ogni cartoncino) ed associare la stessa all’oggetto
  • avvicina al mondo numeri (contando le carte recuperate o quelle ancora da recuperare)

Il gioco è tra l’altro un gioco euristico, permette cioè al bambino di accorgersi dei propri errori e di autocorreggersi senza che un adulto debba intervenire. Piccolo Furfante controlla sempre due volte di aver preso le carte del colore giusto  e poi naturalmente controlla anche le nostre per vedere se stiamo barando;-)

Unico neo del gioco inventato da Piccolo Furfante è l‘uso del dado che permette di estrarre solo 6 colori. L’alternativa che sto cercando di proporre a PF è quella dell’estrazione a sorte,  inserendo una carta per colore in un sacchetto ed utilizzando il colore sorteggiato come riferimento per il pescaggio delle carte da gioco. Piccolo Furfante però non ci sente: preferisce tirare il dado!! 😉

Ecco il modello per creare il nostro dado dei colori.

In questa pagina trovate tutte la carte tematiche realizzate da MammaFelice che potrete scaricare tranquillamente. Per renderle più resistenti e durature (vista la delicatezza di PF) io le ho incollate su di un cartoncino rigido e le ho plastificate.

MammaFelice ha creato, inoltre, carte tematiche dei colori anche  in inglese, spagnolo e francese. In questo caso è possibile utilizzare il gioco per apprendere nuove parole in un’altra lingua ed arricchire così il proprio vocabolario.

Che dire… buon divertimento!!

Avvertimento per le mamme e i papà

PF è diventato sveltissimo a recuperare le carte e se all’inizio io e Papà Ema gli lasciavamo un po’ di margine per dargli la soddisfazione di prendere più carte di noi , ora dovrebbe essere lui a lasciarcelo! 🙂

P.S.

Un grazie di cuore a Barbara-MammaFelice. Bacioni e continua così che sei mitica! 🙂

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Un libretto fai da te per l'estate: nel mondo di Pesciolino e Stellina

StarStavo cercando dei semplici libretti-gioco per Piccolo Furfante da proporre nei momenti di relax dalle attività all’aperto, ma tutti quelli che ho trovato o sono adatti a bimbi più grandi o contengono solo semplici disegni da colorare.
Ho deciso allora di creare un libretto io stessa, sul tema del mare. E’ nato così “Nel fantastico mondo di Pesciolino e Stellina”.

Il procedimento per costruire il quaderno è identico a quello che ho già usato per gli altri libretti didattici (l’Arca di Noè, i Dinosauri, Easter Bunny): ho preso, cioè,  metà di una cartelletta di cartone e ho incollato sulle varie pagine e linguette le le schede gioco/didattiche che ho preparato.

In questo libro Piccolo Furfante troverà:

  • Tanti pesci da colorare
  • Alcune semplici schede di pregrafismo in cui  aiutare Stellina a raggiungere i suoi amici
  • Un memory di pesci e stelline
  • Una scheda pieghevole, in cui Stellina insegna i numeri
  • Tanti piccoli adesivi da attaccare per abbellire il libro e perconoscere gli amici acquatici di Pesciolino e Stellina
  • Una scheda per giocare con i colori e la scrittura
  • Una sorpresa “sottomarina”: chi sarà venuto a trovare Stellina e Pesciolino in fondo al mare?

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Ecco tutte le schede che ho creato, in cui si trovano anche le istruzioni per costruire il libro.

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Imparare i numeri divertendosi: alla scoperta dell’intelligenza logico-matematica

talpa mafaldaOggi su Repubblica on line compare un interessante articolo sulla relazione tra l’apprendimento degli scacchi e l’acquisizione di abilità matematiche ( e non solo!). L’articolo  presenta l’esperienza di alcune scuole tedesche, sottolineando come, invece che cimentarsi nell’apprendimento di astratte formule,  favorisca (dove non addirittuta risulti più efficace) l’apprendimento della materia  imparare a giocare a scacchi.  Se prendiamo in considerazione la teoria dell’intelligenza multiple di H. Gardner questo non soprende affatto.

L’intelligenza logico- matematica, così come esplicitata da H. Gardner, non è la sola capacità di far di calcolo e di usare correttamente formule matematiche. Essa risulta ben più complessa, si esprime:

  • nel confrontare e riconoscere oggetti diversi (concreti o astratti),
  • nell’interesse per l’investigazione ed il pensiero scientifico
  • nel ragionamento deduttivo ed induttivo
  • nell’identificare relazioni e connessioni
  • e, naturalmente, nella capacità di usare i numeri e di svolgere calcoli complessi

In base all’età delle persone e quindi al loro livello di sviluppo cognitivo, l’abilità logico-matematica si esprime in modo diverso. Prima dell’adolescenza, quando la capacità di astrazione non è ancora  sviluppata appieno, l’intelligenza logico- matematica si manifesta attraverso la capacità di utilizzare schemi, di riconoscere relazioni, connessioni e differenze tra oggetti e di usare categorie per classificarli, tutto attraverso la manipolazione  dell’ambiente e la sperimentazione. L’apprendimento dei numeri è, quindi, solo uno dei tanti modi in cui far avvicinare i bambini piccoli alla matematica.

Ciò che è  importante è creare occasioni e stimoli per incuriosire e sperimentare,  favorendo così la voglia di imparare. La  matematica  diventa, quindi, un piacere, un gioco e non un obbligo, un dovere o una fonte di stress.

Quali sono le possibili attività da proprorre ai bambini piccoli?

  • Tutti quei giochi che favoriscono la categorizzazione di oggetti (abbinamenti per colori, per forme, per caratteristiche simili…): il memory è uno di questi!
  • Filastrocche, canzoni, storie che avvicinino i bimbi al mondo dei numeri in maniera divertente; come questo racconto che ho creato per Piccolo Furfante dal titolo “I numeri cercano casa”
  • Attività che stimolino l’investigazione come una semplice caccia al tesoro o l’indovinare oggetti nascosti solo dal  tatto o da qualche loro caratteristica particolare (es. il rumore, la consistenza…)
  • Semplici esperimenti “scientifici” (pesare oggetti diversi, accertare quali oggetti galleggiano e quali no, quali vengono attratti da una calamita e quali no…)
  • Giochi che permettano di confrontare oggetti simili, ma diversi per qualche particolare, evidenziando ciò che li accomuna da ciò che li differenzia (giochi come “cerca le differenze”)
  • Attività che stimolino la ricerca di soluzioni a semplici “problemi”  (costruire torri, far rimanere in equilibrio oggetti, puzzle, indovinelli…)

Questi sono solo alcuni semplici spunti, eccone altri:

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