Giocare con le foglie: la famiglia P.

L’altro giorno eravamo al parco e mi sono accorta che qua e là sull’erba c’erano già foglie cadute.

L’anno scorso avevamo fatto un sacco di lavoretti con le foglie e così, in previsione di quelli di quest’anno, mi sono messa a raccoglierne un po’.

Erano foglie enormi (non chidetemi di che pianta però! 😳 ), gialle ma non ancora secche. Mentre le accumulavo sulla panchina, pregustavo già i lavoretti che avremmo fatto. E’ stato, però, Piccolo Furfante a darmi l‘ispirazione per un’ attività a cui non avevo pensato. Giocando con alcune di loro, faceva finta che fossero personaggi di una famiglia: la foglia più grossa il papà, poi la mamma e via via figli, cugini, zii, nonni. Era una famiglia numerosa! :mrgreen:

Arrivati a casa non ho saputo resistere! Ho preso 3 delle migliori foglie del mio raccolto (grandi e resistenti) e con il pennarello indelebile nero ho disegnato su ognuna una figura stilizzata, moooolto stilizzata, stilizzatissima. Ho riprodotto così la nostra famiglia: c’era la foglia Papà Ema, la foglia Mamma Paola e la foglia Piccolo Furfante.

PF ha voluto che su ognuna mettessi il nome. Poi dopo averci giocato un po’, le abbiamo appese con un filo allo specchio  della camera, come se fossero delle foto di famiglia.

Le altre foglie giacciono per ora dentro ad una scatola, in attesa di altri lavoretti autunnali.

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Signor Ranocchio insegna i giorni della settimana

Questa è una bella idea che ho preso a prestito (anche se un po’ rivista :mrgreen: ) da una scuola d’infanzia: un cartellone  per imparare i giorni della settimana. Signor Ranocchio  e i suoi amici insegneranno a Piccolo Furfante il trascorrere dei giorni. 🙂

Nella scuola,  c’erano 5 cartelloni appesi alle pareti (5 e non 7 perchè il sabato e la domenica a scuola non va nessuno!! 😉 ), tutti riproducevano uno grande ninfea. Su ogni cartellone c’era scritto, ben in evidenza,  un giorno della settimana. Un bambino, ogni giorno, spostava una simpatica ranocchia da un cartellone all’altro, seguendola sequenza dei giorni.

In casa nostra lo spazio per appendere 5 cartelloni non c’è e così ho dovuto fare di necessità virtù, reinventando l’idea della ranocchia salterina.

Ho creato così un solo cartellone con l’immagine di uno stagno con laghetto, ninfee e fiorellini.

Ho realizzato anche dei cartellini raffiguranti il tempo atmosferico: il sole,  il sole con le nuvole, le nuvole, la pioggia, la neve.

Ho poi predisposto 7 cartellini con i giorni della settimana. Su ognuno di essi ho messo il disegno di un animale dello stagno: uno diverso per ogni giorno.

Ho, infine, riprodotto i 7 animaletti in una versione più grande.

Ora avevo tutto il materiale necessario per creare il mio cartellone settimanale.

Ho preso una cartelletta di cartone e vi ho incollato sulla copertina il disegno dello stagno.

Ho ritagliato, quindi, tutte le altre immagini e le ho incollate sul del cartoncino rigido. In questa operazione mi ha aiutato Piccolo Furfante che non vedeva l’ora di vedere finito il suo nuovo “gioco”. All’anatra purtroppo è successo un contrattempo: le si è staccata la testa, mentre PF distribuiva la colla! 😆 Una decapitazione in piena regola! 😉

Ho poi tagliato dei pezzettini di velcro adesivo. Ho fissato la parte morbida al cartellone/stagno in questo modo:

  • 1 pezzo in alto, per tenere i cartellini dei giorni
  • 1 pezzettino in mezzo a snistra, per tenere i cartellini delle condizioni atmosferiche
  • 1 pezzettino in mezzo allo stagno, per tenere le schede con gli animali

Su ogni immagine ho poi incollato un pezzo di velcro (la parte ruvida) in modo che potesse rimanere attaccatto al cartellone/stagno se appoggiato al velcro gemello.

Il nostro cartellone è pronto! Ma dove riporre tutte le immagini? Facile: nella cartelletta. Per non perderle e affinchè Piccolo Furfante potesse avere l’idea della sequenza temporale dei giorni, ho fatto in questo modo.

All’interno della cartelletta,uno sotto l’altro ho incollato del velcro morbido, in modo da potervi riporre, in sequneza, i giorni della settimana.

Sui risvolti lateriali, sempre con il velcro morbido, ho appiccicato gli animaletti e sul lembo in basso i cartellini con le condizioni atmosferiche.

Infine ho fatto due buchini sulla cartelletta, dove ho infilato un nastrino di lana per poterla appendere all’armadio.

Ora tutto è pronto! Piccolo Furfante potrà scegliere il giorno della settimana, l’animaletto corrispondente e il tempo atmosferico della giornata. Tutti utilizando un solo cartellone 🙂

Ecco le immagini che abbiamo usato.

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Esperimenti scientifici con i bambini: costruire una macchina a vento

All’inizio dell’estate mi ero ripromessa di fare un po’ di esperimenti scientifici con Piccolo Furfante, più per la curiosità di vedere se ne ero capace IO che per qualche intento educativo.

Dopo le prime attività, la cosa ci è piaciuta parecchio e ci siamo fatti un po’ prendere la mano. Nella nostra biblioteca c’erano un sacco di libri su lavoretti ed esperimenti da fare con i bimbi e così, un giorno, io e PF ci siamo messi a sforgliarli tutti e abbiamo scelto quelli che ci piacevano di più…

Uno tra tutti lo ha entusiasmato parecchio: la macchina a vento.

A dire il vero il suo  preferito è la fionda a fuoco, ma mi sono rifutata di farlo giocare con accendini e fiammiferi   per amore della scienza 👿

Comunque sia… la costruzione della macchina a vento è facile e giocarci è entusiasmante.

Cosa serve:

  • scatole di polistirolo di varie grandezze, forme, spessori
  • stuzzicadenti lunghi (quelli per spiedini)
  • tappi di varei grandezzi (4 uguali per sorta)
  • tovaglioli di carta di vario spessore
  • un cacciavite a stella

Costruire le macchine a vento è facile quanto veloce!

Scegliamo un pezzo di polistirolo:  sarà la struttura della nostra macchina! Volendo è possibile intagliarlo con un coltello per dargli la forma che ci piace di più. Se vogliamo personalizzarlo ulterirmente possimo anche colorarlo con i colori acrilici.

Ora bisogna creare le ruote, usando i tappi di plastica. E’ necessario fare dei buchi (uno al centro di ogni tappo) dove far passare gli stuzzicadenti che fungeranno da assi delle ruote. Bucare i tappi è facile ed indolore, ma deve essere fatto da un grande! Il trucco è riscaldare la parte finale di un cacciavite a stella (di piccole dimensioni) sul fuoco e, quando è ancora rovente, usarlo come punteruolo. Non è necessario fare molta pressione per bucare la plastica, perchè il caldo della punta la fa sciogliere. :mrgreen:

Una volta che avete bucato 4 tappi (devono essere tutti della stessa grandezza), ne infilate uno in uno stuzzicadenti. Infilate lo stuzzicadenti nel polistirolo, facendolo passare da parte a parte, e lo bloccate inserendo un altro tappo dalla parte opposta al primo. Ripetete l’operazione! Avrete costruito le ruote della vostra macchina. Le ruote, pur non girando, devono comunque toccare terra.

Ora non manca altro che costruire la vela. Prendete un tovaglio di carta, ripiegatelo come e quante volte volete. Dategli la forma che più vi pare. Potete anche ritagliarlo con le forbici. Infilate il tovagliolo in uno o più stuzzicadenti e infilate il tutto nel polistirolo. Volendo potete anche colorare la vostra vela e personalizzarla come più vi piace.

La vostra macchina a vento è pronta. Appoggiatela a terra e cominciate a soffiare sulla vela: vedrete come fila 😀

Se vi state chiedendo che “razza” di esperimento scientifico sia questo, queste domande vi chiariranno meglio il tutto:

  • perchè la macchina si muove?
  • la forma del polistirolo influenza  la velocità della macchinina?
  • e la forma della vela? Il suo peso?
  • e la grandezza delle ruote, la loro forma o peso?
  • se incollo la vela al polistirolo con dell’adesivo, la macchina va più o meno veloce di prima?
  • cosa succede se soffio poco, tanto, ad intervalli? E se soffiamo in due o in tre?
  • se invece di soffiare uso un giornale o un asciugacapelli?
  • se carico oggetti sulla macchinina, cosa succede?
  • se accorcio l’albero delle vele, cambia la velocità delle macchinina?
  • posso scegliere dove far andare la macchinina? come?

Per  PF la cosa importante è stato giocare con la sua macchinina nuova di zecca,  noi adulti ci siamo limitati a stimolarne l’osservazione, fargli notare dei fenomeni e rispondere alle sue domande curiose. Non è forse questo sperimentare??

Nota: a prescindere dall’esperimento scientifico, una gare tra macchine a vento è davvero entusiasmante!! 😉

Un ringraziamento speciale al prode zio Marcy che, ignaro di tutto, si è offerto di soffiare!! 😆 Devo dire che, dopo questo e dopo l’esperimento con i pesciolini elettrizzati, mi sa che ce lo siamo definitivamente “giocati” 😉

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