Il memory e il domino delle ore

Come vi ho già raccontato tante volte PF ha dovuto imparare a leggere le ore in italiano, inglese e tedesco. Naturalmente ogni lingua ha la sua  particolarità e quindi potete ben immaginare che un po’ di confusione era inevitabile.

Per esercitarsi, ho creato parecchie schede e giochi . Cosi’ quando mi avete chiesto un gioco per esercitarsi a leggere l’ora, ho pensato subito al nostro memory e al nostro domino.

Si tratta di semplici carte su cui   vi è indicata l’ora sia con un orologio e sia in numeri. Il gioco consiste nell’abbinare la tessera con l’orologio alla corrispondente ora espressa in numeri.

Per il memory le carte dovranno essere tagliate a metà. Per il domino dovranno essere lasciate intere.

Le regole sono quelle classiche del domino e del memory.

DOMINO: Si mischiano e di dividono le tessere tra i partecipanti. Il primo metterà sul tavolo una tessera e a turno i vari partecipanti devono abbinare una delle loro tessere a quelle presenti sul tavolo. Se un giocatore non ha tessere da abbinare, passerà semplicemente il turno. Vince chi finisce per primo le sue tessere.

MEMORY: si mischiano le carte e si mettono sul tavolo a faccia coperta. Ogni giocatore a turno dovrà sollevarne due cercando di fare l’abbinamento giusto. Se ci riesce, guadagnerà le carte e potrà riprovarci. Se sbaglia, passerà il turno ad un altro giocatore. Vince chi ha guadagnato più carte.

Si puo’ anche giocare da soli. Lo scopo in questo caso e di abbinare correttamente tutte le carte.

Ho creato 2 tipi di tessere:  una con le ore intere (es. 12:00 / 4:00)  e una con le frazioni di ora (12:25 / 4:05).

Potete iniziare con quelle con le ore intere (piu’ semplici) e poi aggiungere le altre.

Qui trovate le tessere da stampare:

Altre idee prese in rete…

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Il gioco dei verbi

gioco per coniugare i verbi italiani da stampare

Maestra in Blue Jeans è una pagina ricca di spunti che seguo già da un po’. Tra le tante idee che aveva postato, qualche tempo fa la bravissima Francesca aveva realizzato un gioco dell’oca per ripassare i verbi. L’idea mi era subito piaciuta ed  ho voluto realizzarne una piu’ adatta a PF che deve destreggiarsi tra coniugazioni tedesche, inglesi, francesi ed italiane.

PF aveva bisogno di avere l’indicazione dei verbi da coniugare, perchè cosi’ gli risulta piu’ semplice. Inoltre doveva concentrarsi solo sull’indicativo e non su altri modi.

Ho creato cosi’ un tabellone, come il classico gioco dell’oca, contenente solo i modi del tempo indicativo e 3 tipi di dadi:

  • uno con i numeri per potersi muovere sul cartellone
  • uno con le persone da usare per coniugare il verbo
  •  5 dadi con i verbi da coniugare (se ne sceglie solo uno con cui giocare)
  • 1 dado bianco su cui scrivere i verbi che si vogliono aggiungere a quelli già esistenti

Giocare è molto semplice:

A turno si tirano in contemporanea i 3 dadi (numeri, persone e verbi). Ci si muoverà in base al numero uscito e una volta arrivati con il proprio segnalino sulla casella giusta, basterà coniugare il verbo uscito in sorte secondo le indicazioni della casella e la persona  del dado delle persone.

Per esempio:  Sono il primo giocatore e tiro i dadi.  Il dado dei numeri segna 3, il dado dei verbi segna MANGIARE e il dado della persona segna IO. Dovro’ muovere la mia pedina di 3 caselle sul tabellone arrivando alla casella “Trapassato prossimo” e coniugare il verbo mangiare alla prima persona singolare: io avevo mangiato.

Se coniugo il verbo correttamente,  posso rimanere su quella casella se no  devo ritornare a quella precedente.

Vince chi per primo arriva alla fine.

Per facilitare il gioco è possibile usare  solo il dado con i numeri e scegliere di volta in volta da soli il verbo da coniugare e la persona da utilizzare.

Naturalmente si puo’ giocare da soli o in gruppo. 

Qui trovate il kit con il tabellone e i vari dadi.

Altre idee prese in rete…

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I nomi delle emozioni

Esprimere adeguatamente le proprie emozioni non è sempre semplice sia per i grandi che per i bambini. E’ importante pero’ riuscire ad esternare chiaramente cosa si prova, in modo da capire se stessi e farsi capire dagli altri.

L’intelligenza emotiva è proprio la capacità di riconoscere, esprimere e gestire in modo adeguato le emozioni.

Il primo passo è  riconoscerle e sapere dare loro un nome. Finchè si tratta delle emozioni principali come la gioia, la rabbia, la tristezza e la paura puo’ essere relativamente facile. Quando bisogna invece assegnare loro un nome in base all’intensità, la questione puo’ diventare piu’ complicata.

Una delle attività che svolgevo con i bambini della scuola primaria in occasione dei miei progetti sulle emozioni era proprio ragionare con loro sui nome da dare alle emozioni. Spesso mancava proprio il termine per definire quello specifico grado di intensità: essere arrabbiato è diverso dall’essere furioso, cosi’ come l’essere triste ha una forza diversa dall’essere abbattuto.

Per riflettere su questo ed aumentare il proprio vocabolario sulle emozioni, ho utilizzato spesso il gioco che vi presento oggi.

Per prima cosa proponevo delle carte con diverse emozioni, espresse a vari livelli d’intensità. Chiedevo ai bambini  di raggruppare le emozioni sotto le quatto principali (rabbia, gioia, paura e tristezza) e poi ragionavo con loro sulle sfumature che tutti questi nomi avevano. Ne uscivano sempre delle riflessioni interessanti.

Alla fine proponevo delle carte in cui avevo già io raggruppato le parole, in modo che potessero controllare se effettivamente la loro suddivisione era pertinente.

Vi propongo oggi questa attività che puo’ essere proposta già ai  bambini della scuola primaria.

Nel file che trovate sotto potrete stampare:

  • le carte con le emozioni raccolte in categorie
  • le parole: tanti quadrati da ritagliare contenti le varie intensità delle emozioni
  • una tabella: con le emozioni principali espresse in parole
  • una tabella: con le emozioni principali espresse in immagini

Qui trovate  il kit da stampare per svolgere l’attività.

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Post di Paola Misesti

 

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