A scuola di creatività: come affrontare i nostri blocchi

creatività blocchi creativiOggi torno finalmente a parlare di creatività e lo faccio affrontando uno dei temi piu’ spinosi: il non essere creativi.

Gli studi hanno messo in evidenza che esistono alcuni blocchi creativi che non ci permettono di esprimere appieno la nostra creatività: ovvero ostacoli che in qualche modo  proteggono noi o gli altri da possibili conseguenze negative che l’espressione creativa potrebbe creare.

Dirci infatti che non siamo capaci di fare una cosa può essere un modo per proteggere noi stessi per esempio dal rischio di fallire. Come sentirci dire che la nostra idea è pazzesca, potrebbe essere un modo per l’altra persona di non impegnarsi o di giustificare le sue difficoltà reali o immaginarie.

Esistono 4 tipi di blocchi:

  • I blocchi percettivi,
  • quelli emotivi,
  • i condizionamenti ambientali
  • i blocchi culturali.

Oggi affronteremo i primi: quelli percettivi.

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Siamo persone creative? Gli ingredienti della creatività

“Il soggetto creativo è più ricettivo di quello non creativo. Questa tendenza comporta quella che potremmo definire l’accettazione del rischio: rischio di sbagliare, rischio di compiere errori, rischio di apparire sciocchi o ridicoli, rischio di venire corretti”. Beaudot A “Il problema della creatività nella scuola”


Chi sono i creativi? Molti studiosi ( e non ) si sono dati da fare per classificare i “tipi creativi” ed evidenziare quelle caratteristiche che fanno di una persona una persona creativa. Così si sono stesi dei “ricettari”  con lo scopo di indicare quegli ingredienti ritenuti fondamentali per essere/divenire un creativo.

Se vi state chiedendo il perchè di tutto questo, la risposta è semplice: dato che la creatività è apprendibile, stimolabile e migliorabile, è sufficiente agire in modo efficace su queste caratteristiche (ingredienti)  per  essere/diventare un creativo. Semplice, come bere un bicchiere d’acqua! 😉

Quali sono, però, queste caretteristiche?

Per Cropley “la creatività, nel senso di ragionamenti nuovi, arditi, originali e liberi, consta di tre componenti: l’aspetto intellettuale (la capacità di produrre idee), l’aspetto motivazionale (la disposizione a farsi venire in mente qualcosa e poi ad articolare anche queste idee) e l’aspetto emozionale (il coraggio di <pensarla diversamente>, che si oppone alla pressione all’adattamento; la disponibilità al rischio, ecc.). (…) è necessario favorire tutti e tre gli elementi della creatività, poiché questa nasce dall’interazione delle sue componenti”

Inoltre lo studioso evidenzia 7 qualità essenziali dei creativi:

  • essere capaci di produrre molte idee
  • essere consapevoli dei problemi
  • avere abilità analitica e sintetica
  • essere originali
  • possedere elasticità di pensiero
  • saper centrare il nocciolo delle questioni
  • porre questioni in modo nuovo

Facendo una sintesi di tutti gli studi e il materiale esistente, direi che una persona creativa è

  • curiosa. Ha voglia di capire di più, di vedere di più, di scoprire di più. Non si accontenta di quello che gli sta intorno vuole e desidera andare oltre. E’ aperta al mondo che lo circonda e alle sue opportunità
  • aperta agli altri e alle altre idee. Ha bisogno degli altri per imparare, per capire. Solo attraverso lo scambio con gli altri può acquisire nuove informazioni, nuove idee, nuovi significati, nuovi modi di vedere e di rielaborare la realtà .
  • rivoluzionaria. E’ pronta a mettere in discussione quel che vede, quel che sente, quello che lo circonda. Mette in discussione se stessa e le proprie idee
  • emotivamente “allenata”. Riesce a gestire la paura di sbagliare, di mettersi in discussione, di “essere diverso”, di difendere le proprie idee. Riesce a gestire il successo come l’insuccesso.
  • sognatrice. Vede quello che gli altri non vedono ancora, quello che non sentono, quello che non percepiscono come realizzabile o possibile. E ci crede, ci crede fino in fondo!
  • ideativa. Ha molte idee che gli frullano per la testa,  è capace di gestire questo caos e di scegliere tra quelle realizzabli e quelle no, quelle valide e quelle no.
  • tenace. Non demorde, non si fa scoraggiare dai giudizi altrui o dagli insuccessi, si impegna per conseguire il proprio obiettivo.
  • motivata. Crede in quello che fa perchè gli piace “fare”, gli piace il risultato che raggiunge e tutto il percorso per arrivare all’obbiettivo che si è prefissata.
  • capace di fermarsi e di fare ordine. Per creare ha bisogno anche di pace, di tranquillità, di silenzio, di momenti di svago in cui poter pensare ad altro per poi tornare più carica di prima e più creativa di prima.
  • preparata. Esistono tanti tipi di creatività quante sono le abilità dell’uomo. Per poter esprimersi al meglio in un ambito è necessario padroneggiare  le abilità proprie di quel campo: un pittore deve saper disegnare, un musicista sonare, un incisore incidere, un cuoco cucinare… L’improvvisazione può dare frutti, ma solo se nasce dal sapere e da abilità acquisite e praticate.

Quindi? Bè… quindi per essere creativi basterebbe (solo) far germogliare in noi il seme della curiosità, diventare capaci di guardarsi in giro, essere coraggiosi e motivati, imparare a gestire al meglio le nostre emozioni, stimolarci continuamente a pensare idee e conoscere i modi per scegliere quelle “giuste” e realizzarle….

Facile????

Fortunatamente per noi esisitono metodi e tecniche più o meno efficaci per stimolare tutte queste caratteristiche , per offrire strumenti atti a  padroneggiare e utilizzare al meglio tutti questi “ingredienti creativi”.

Ricordiamoci comunque sempre che…

“Nonostante la nostra ignoranza sulla natura del talento creativo, possiamo asserire tuttavia con buona fondatezza che le condizioni ambientali hanno il potere di favorirlo o di scoraggiarlo”. L.L. Thurstone

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