Una festa di fiori: creare ghirlande per la casa

L’altra domenica era la festa di nonna Carla e così abbiamo organizzato una bella festa.  Ma una festa non è una festa senza addobbi che rallegrano la casa. 🙂

Dato che avevo scelto come tema della giornata i fiori,  mi sono messa a creare ghirlande e fiorellini da appendere ovunque.

Sono molto soddisfatta del risultato, tanto che ho deciso di spiegarvi come ho realizzato i miei lavoretti. Facili e veloci, ma di sicuro effetto. Ideali anche per le feste di compleanno dei bambini ( come mi ha fatto notare Piccolo Furfante: meglio per bambine 😉 ).

Cosa abbiamo usato:

  • Fogli A4 colorati
  • forbici
  • colla stick
  • filo di lana
  • matita e gomma
  • bi-adesivo

Ecco i nostri lavoretti:

Ghirlande

Per prima cosa decidete  i colori dei petali dei fiori. Noi ne abbiamo usati 3 : giallo tenue, arancione e giallo carico. Mi sono quindi procurata un po’ di fogli formato A 4 su queste tonalità.

Per creare i fiori è sufficiente piegare il foglio in due e disegnare con la matita metà fiore partendo dal lato piegato. Per rendere facile l’operazione è sufficiente disegnare un semicerchio abbastanza grande e poi i petali. Non importa se non siete precisi e qualche petalo vi viene storto o un fiore più grande di un altro: si sono mai visti due fiori uguali? 🙂

Una volta disegnati tanti fiori sui diversi fogli, è sufficiente ritagliarne i contorni: in questo modo vi troverete tanti fiori che si aprono in due.

Non buttate gli avanzi di carta vi serviranno per altre ghirlande e per finire i vostri fiori! 🙂

Sugli avanzi dei fogli ritagliate tanti semicerchi. Anche in questo caso non siate precisi. Quando vi troverete in mano tanti semicerchi quanti i fiori a vostra disposizione, incollateli con la colla sitck sulle vostre margherite.

Ora non resta che creare le foglie delle vostre ghirlande. Prendete alcuni fogli A4 di colore verde (anche di tonaltà diverse). Piegate anche in questo caso i fogli in due, disegnate delle foglie di media grandezza partendo dal lato piegato e ritagliatele. Su ogni foglio ci stanno 3 foglie.

Ora avrete in mano fiori e foglie piegati in due, non resta che formare la ghirlanda. Tagliate un filo di lana (noi ne abbiamoo usati di due colori uno verde e uno giallo) lungo quanto vorrete la vostra ghirlanda. Infilate dentro ogni fiore e foglia il filo: le vostre forme si aprono appunto per farlo entrare e poter rimanere appese! Mettete un po’ di colla stick proprio al centro della piega di ogni fiore e/o foglia per bloccare il filo 🙂

Alternate fiori e foglie per creare la vostra ghirlanda 🙂 Ora non rimane che appenderla!

Ghirlandine per porte e finestre

Usando gli avanzi dei fogli precedenti (quelli che avete utilizzato per i fiori) o altri nuovi, potete creare tante ghirlandine a cascata per abbellire porte e finestre. E’ sufficiente disegnare tante margheritine e poi ritagliarle. A nche in questo caso non siate precisi. Disegnate anche dei cerchi e, una volta ritagliati, incollateli sulle margheritine, badando di utilizzare colori diversi. Una volta che avrete in mano tante margheritine, prendete un pezzo di filo di lana (in questo caso non troppo lungo), stendetelo e disponete lungo esso le vostre margheritine, distanziandole un po’. Alternate i colore dei fiori: l’effetto è migliore! 🙂

Preparare altri cerchi, tanti quanti sono i fiorellini che avete creato.

Per bloccare al filo i fiori bisogna usare un pezzettino di bi- adesivo posto sul retro. L’adesivo però non è bello da vedere, così per coprirlo si dovranno usare i cerchi che avete creato.  Le vostre ghirlandine sono pronte e sono ideali per essere appese a porte e finestre 🙂

Se vi avanzano delle margheritine, nessun problema sono perfette da appogiare sulla tovaglia e creare un bel tavolo fiorito 😀

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Giochi creativi: la pista di biglie con bottiglie di plastica

Era dal nostro viaggio a San Francisco che  stavo pensando di creare una pista di palline per Piccolo Furfante perchè avevo visto questa al Children Museum. Tutte quelle che avevo trovato sul web, però,  mi sembravano troppo complicate da costruire  oppure richiedevano materiali che io non avevo a disposizione.

Così avevo accantonato l’idea, finchè l’altro giorno ho trovato questo tutorial e mi sono fatta coraggio: in casa sono piena di rotoli di cartone. Ma l’impresa si è rivelata disastrosa: non riuscivo a far stare dritti i rotoli (si sa che sono impedita! :-S) e dopo un attimo mi cadevano tutti… Dato che la pazienza non è una mia virtù, ho desistito quasi subito, ma ormai avevo promesso la pista a PF e così ho dovuto ingegnarmi. Ed è proprio vero: la necessità aguzza l’ingegno! 🙂 Avevo trovato su internet anche questa pista, ma l’avevo scartata perchè non avevo tubi da idraulico nè calamite nè tanto meno un pannello magnetico… ma i tubi potevo costruirmeli da me e le calamite potevo sostituirle con del nastro bi-adesivo! Avevo progettato una pista semplice semplice, che non richideva materiali particolari, facilissima da costruire, e tutta riciclosa. Che volevo di più! 😉

Ecco com’è nata la nostra pista:

  • bottiglie di plastica vuote
  • coltello e forbici
  • nastro bi-adesivo
  • biglie o piccoli gomitoli di lana
  • un armadio

Per prima cosa ho tagliato le bottiglie: 2 le ho tagliate alle estremità e le ho infilate l’una dentro l’altra. Da altre  ho ricavato delle vaschette, eliminando le estremità e tagliando le bottiglie in due. Da altre ancora ho ricavato degli imbuti, non troppo piccoli però.

Dopo che avevo ottenuto parecchie forme ho incominciato ad attaccarle (con del bi-adesivo) ad un’anta del mobile della camera di Piccolo Furfante, creando un percorso con deviazioni e restringimenti…

In meno di un quarto d’ora il nostro gioco era pronto! Dapprima abbiamo usato le biglie, ma cadendo e rotolando facevano un gran fracasso, così abbiamo utilizzato dei piccoli gomitoli di lana colorati (non troppo grandi, di varia gradenzaz e di vari colori). I gomitoli rotolano che è una meraviglia e sono silenziosissimi 🙂

Naturalmente la pista può essere variata e modificata a piacere quante volte si vuole! Basta staccare e riattaccare i pezzi a piacimento 🙂

Noi ci siamo divertiti un mondo a fare gare ed anche esperimenti per capire quale gomitolo rotolasse più o meno veloce! Insomma un vero successone! 😀

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Parlare della rabbia ai bambini creando mostri di feltro

Piccolo Furfante come tutti, si arrabbia. E quando si arrabbia, si arrabbia di brutto! 😉

I bambini non sono adulti e proprio per questo  per loro è difficile controllare e gestire la rabbia. Perchè?

Perchè i bambini

  • non possiedono sufficiente autocontrollo che permette loro di frenare i comportamenti più aggressivi e distruttivi
  • non hanno la nostra capacità di verbalizzare le  emozioni. Questo permette a noi adulti di mettere la giusta distanza tra quello che proviamo e la situazione contingente, di rielaborare con una certa calma i nostri sentimenti e di esprimere in maniera “accettata” i nostri stati d’animo negativi
  • quando provano un’emozione i bambini non ne percepiscono la gradualità. I loro stati d’animo sono sempre al massimo (o al minimo), per cui troppo forti da poter essere gestiti facilmente. Si sentono sopraffatti da queste emozioni che non riescono poi a controllare
  • vivono nel “qui ed ora”. Non hanno il senso del tempo che permette a noi adulti di accettare la frustrazione di non vedere soddisfatti immediatamente bisogni e desideri e di tollerare delusioni
  • non  sanno ancora quale comportamento li aiuterà a sentirsi meglio o quello che gli altri possono accettare. Devono sperimentare, vedere, imitare, riprovare, correggersi e riprovare ancora prima di capirlo ed imparare.

Per tutte queste ragioni  i bambini reagiscono male e in maniera “forte” quando provano rabbia. Può essere difficile per noi (e per loro) gestire questi momenti, è possibile però aiutare i bambini ad accrescere quelle competenze che permetteranno loro, con il tempo, di imparare ad esprimere in maniera “adeguata” i loro sentimenti.

Un modo è quello di parlare con loro, nei momenti calmi, proprio di queste emozioni forti, tra le quali troviamo anche la rabbia.

Così qualche volta passando da casa P.,  potreste vedere me e Piccolo Furfante presi a leggere storie “emozionanti” o a  raccontarci episodi che ci hanno scosso oppure  a spiegarci a vicenda come abbiamo affrontato un momento “difficile o intenti a disegnare mostri da appendere alle pareti. A volte discutiamo su cosa ci fa stare male e cosa invece ci aiuta a calmarci o a farci stare bene, cosa proprio non sopportiamo e ci fa uscire dai gangheri… Parlarne ci fa sentire bene e ci aiuta, perchè non fa sembrare così terribile e forte quel sentimento che ci assale improvvisamente. Parlarne permette a me di capire, in un momento in cui sono tranquilla e lontana dalla situazione d’emergenza, cosa pensa PF di quel suo comportamento, dei suoi sentimenti, del perchè di certe sue reazioni. Parlarne con calma, semplicemente ascolando o facendo qualche domanda, fa sentire PF tranquillo di potermi dire qualsiasi cosa, perchè non si sente sotto accusa.

A Piccolo Furfante piace disegnare mostri “brutti brutti” o scarabocchiare  “forte”, è una cosa che lo rilassa e offre a me l’occasione di parlare (mentre lavoriamo) di sentimenti come la rabbia o la paura. Di solito ci armiamo di fogli e pastelli per creare i nostri disegni mostruosi, ma qualche settimana fa ho  letto due post interessanti che mi hanno ispirato un lavoretto diverso. Il primo post era di Chiara e parlava di come creare faccette buffe; l’altro era di Claudia che raccontava del suo Topastro intento a personalizzare magliette 🙂

Così ispirata, l’altro pomeriggio che avevamo voglia di “disegnare mostri”, ci siamo attrezzati di pennarelli per stoffa e pezzi di feltro colorati.

Dopo aver ritagliato il feltro in tante sagome, io e Piccolo ci siamo dati alla creazioni di “faccette da mostro” mentre parlavamo del più e del meno: di come era andata la sua giornata a scuola, di un episodio al lavoro che mi aveva fatto arrabbiare e di come ero diventata verde dalla rabbia proprio come il mostrillo che stavo disegnando…

Una cosa tira l’altra e ben presto ci siamo messi a parlare di come sfogarci quando siamo proprio “arrabbiati arrabbiati”. Così PF ha trovato che “pasticciare” (“vedi mamma… così e poi così… quando i colori si mischiano tutti!”) lo fa stare un po’ meglio… “ma non troppo” 🙂

Parlare di rabbia e di sentimenti con bambini piccoli è davvero istruttivo per noi grandi, guardate infatti  cosa può venirne fuori:

  • quando sono arrabbiato sento tanto caldo qui (alla pancia) e poi mi vien da piangere e voglio rompere tutto. Che brutto!
  • è come nel libro: divento un drago che sputa fuoco. ROOOOAAAR!
  • magari se disegno forte poi mi passa… ma forse no
  • non mi piace quando sono arrabbiato e tu sei arrabbiata… poi finisce che ci arrabbiamo tutti
  • qualche volta anche  la maestra C. è arrabbiata. E’ stanca stanca quando è arrabbiata e non si diverte più a giocare

E tra una chiacchiera e l’altra abbiamo invaso la casa di mostri 🙂 Provare per credere!

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