La notte di San Lorenzo: stelle cadenti fatte in casa

star2Da qualche giorno ci stiamo preparando alla notte di San Lorenzo con la lettura di alcuni racconti, tra cui quello del trenino Thomas (il suo preferito!), e la visione del cartone de La Pimpala stella cadente“, appunto!

Per rendere più entusiasmante e carica di aspettative quella notte, ho cercato  in rete qualche idea e ne ho trovata una bellissima. All  The Little Things propone di costruire dei barattoli luminescenti che grazie ad una torcia sono in grado di riprodurre stelle e costellazioni. L’idea è geniale e ho pensato subito che potesse piacere a Piccolo Furfante (e non solo!).

Le istruzioni che si trovano sul blog sono precise e le foto chiariscono ogni passaggio , ma con il poco tempo a disposizione e con me e  Piccolo Furfante sempre fuori casa, la realizzazione dei barattoli diventava un po’ complicata. Ho così ulteriormente semplificato le cose.

Certo: i barattoli erano esteticamente più belli da vedersi, ma la cosa importante è che , malgrado l’aspetto, anche “il nostro rotolo di stelle” funziona perfettamente! 🙂

Ecco come l’ho costruito:

Ho preso un rotolo di carta igienica  (finito, naturalmente! 😉 ),  la metà di un guscio trasparente di un ovetto delle sorprese (quello che si trova nelle macchinette dei supermercati, non quello degli ovetti di starcioccolato!), un po’ di carta stagnola, uno spillo dalla punta grossa e una torcia. Il gioco è fatto!

Ho inserito l’ovetto nel rotolo (che si incastra perfettamente), ho bucherellato la stagnola con l’ago e ne ho avvolto tutto il rotolo, facendo attenzione che la parte forata ricoprisse il guscio trasparente. Ho quindi inserto la torcia nel rotolo, spento la luce e acceso la torcia. Una meraviglia!!!

Grazie al guscio l’effetto è a 3 dimensioni: le stelle vengono proietatte su tutte le pareti della stanza. Ruotando poi la torcia lentamente sembra che il cielo giri intorno a noi!

Più la torcia è potente, più l’effetto è migliore! Attenzione, però: il rotolo di carta si surriscalda un po’… quindi non bisogna tenere la torcia accesa tutta la notte! 😉

Altro problema: convincere  Piccolo Furfante ad andare a nanna!!!

Nella creazione della nostra particolare galassia, noi non abbiamo seguito nessuno schema: abbiamo cioè bucherellato a casaccio la carta stagnola.  E’ possibile però – come suggerisce All The Little Things – riprodurre costellazioni e creare così tanti singoli barattoli che permettano di conoscere un po’ meglio il cielo stellato sopra di noi!

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Giocare al detective ovvero un divertente gioco di ricerca

I spyDurante uno dei nostri viaggi negli States, ho scoperto gli I Spy Books: ovvero dei divertenti libri-gioco per bambini. Il gioco consiste nel ri-trovare oggetti (o animali, attrezzi, macchine…) nascosti in mezzo a tantissimi altri.Questo tipo di attività stimola varie capacità tra cui l’osservazione, il riconoscere le diverse posizioni nello spazio (sopra, sotto, destra, sinistra, dietro, davanti…), l’abilità di ordinare oggetti per colore, grandezza…

In questi giorni  sto preparando per Piccolo Fufante libri-gioco in vista delle nostre vacanze al mare (il viaggio sarà un po’ lungo e abbiamo bisogno di un po’ di distrazioni!) e mi sono venuti in mente proprio gli I Spy Books. Ho deciso, così, di crearne alcuni semplificati.

Prepararli non è difficile, tutt’altro. Ci sono due modi per realizzarli.
Il primo consiste nel riunire insieme un po’ di oggetti, fotografarli, sceglierne tra questi alcuni e fotografarli separatamente. Queste ultime foto serviranno per sapere quali oggetti dovranno essere cercati e ritrovati. Le foto devono quindi essere incollate su di un cartoncino rigido. L’importante è che le immagini singole non si confondano con la foto globale. I spy 2

Un altro modo più veloce e pratico (che ho utilizzato io) è quello di ritagliare un po’ di immagini da giornali, depliant, opuscoli. Unica difficoltà è recuperare immagini identiche da usare poi come modello per gli oggetti da ritrovare! Una volta recuperate tutte le immagini che mi interessavano, le ho incollate su di un cartoncino rigido formando un collage, ho poi ripiegato la parte finale del cartoncino e qui vi ho attaccato le immagini dei quattro oggetti da ricercare.

Gli I Spy Books generalmente sono tematici:  sulla scuola, sui mezzi di trasporto, sugli animali…
Per ora ne ho relizzati due: uno sui personaggi amati da Piccolo Furfante e uno sul mare. Vedremo se piaceranno!
Naturalmente, vista l’età di PF, ho ridotto le difficoltà al minimo: i collage sono formati da poche immagini e gli oggetti da trovare 4/5 al massimo. Una volta che avrò creato parecchi collage li riunirò in un unico faldone e così il mio I Spy Book sarà pronto.

Ecco altre idee dalla rete:

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Il dado dello yoga ovvero fare yoga con i bambini

DSCN1790Lo yoga è una delle mie passioni: l’ho praticato sia in Italia che negli Stati Uniti. L’ho scoperto con una mia cara amica, ho frequentato corsi insieme a Papà Ema e quando aspettavo Piccolo Furfante. E’ stato amore a prima vista e ora, che ho poco tempo da dedecargli, ne sento molto la mancanza.
Quando ancora ero in attesa di PF, mi sono confrontata parecchie volte con la mia maestra sulla sua esperienza di yoga con bambini. Da quelle discussioni ho tratto alcune semplici “regole”  che cosidero  tanto più importanti quanto più i bimbi sono piccoli. Le riassumerei così:

  • Lo yoga deve essere per loro un gioco, come tanti altri, e non diventare una disciplina, un dovere, un impegno.
  • Nessuna forzatura deve venire da parte degli adulti, di nessun genere (orari, posizioni, durata, luogo, modalità…)
  • Non si deve pretendere da loro nessun risultato, nessuna performance. Lo scopo è divertirsi, giocare insieme, condividere un’esperienza piacevole, momenti di benessere. Nulla di più.
  • Il piacere di farlo può nascere oppure no. Lo yoga non deve piacere per forza  a tutti!
  • Fare yoga insieme è gratificante, divertente. E’ un modo per ritrovarsi a fare qualcosa di piacevole, che ci fa stare bene,  per cui è meglio farlo quando ci si sente “in vena”, quando se ne ha voglia. Non sentirsi mai costretti a praticare e smettere se ci si annoia o si prova fastidio.

Tenendo a mente questi capisaldi, fin dai primi mesi di vita di Piccolo Furfante (naturalmente quando ce n’era il tempo e l’occasione) ho fatto yoga con lui e con Papà Ema.

Quando PF era piccolissimo, io praticavo e lui seguiva i miei movimenti, più che altro seguiva il mio corpo, condivideva il mio stesso spazio, i miei ritmi. Man mano che è cresciuto, ha partecipato più attivamente: ripetendo posizioni, proponendone lui o giocando insieme a me a “comporre figure”. Non pensate, però, che passiamo le giornate a fare yoga!! Purtroppo non ne abbiamo il tempo… quando capita, nei momenti di relax, vi dedichiamo un po’ di tempo. “Facciamo YODA?” mi chiede Piccolo Furfante quando mi vede assumere qualche posizione strana! 🙂

Quando ha voglia di fare YODA, ma mi vede occupata, Piccolo Furfante prende uno dei miei tanti libri o giornali e cerca di rifare le posizioni che vede illustrate.

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Ho letto in passato parecchio sullo yoga, testi per adulti e per bimbi. Ho scoperto, però, solo di recente un libro che bimbiyogaconsidero davvero interessante ed utile: “BIMBinYOGA” di Didi A’nanda Paramita. Oltre ad una ricca parte teorica iniziale, l’autrice presenta tante posizioni da poter fare insieme ai bambini o da proporre loro,consigli utili per iniziare alla pratica anche i più piccoli. Prendendo spunto da alcuni suoi suggerimenti, ho creato un dado dello yoga, che uso con Piccolo Furfante. Sulle 6 facce del dado sono riprodotte 6 delle posizioni predado yogaferite da PF. Quando ne abbiamo voglia, tiriamo il dado e  cerchiamo di “rifare” la figura che esce in sorte. Ecco qui il mio dado-yoga! Un consiglio: prima di assemblarlo incollate il modello su di un cartoncino. Risulterà più solido e resistente!!

Per chi fosse curioso, ho scoperto che, on line, c’è la possibilità di consultare parzialmente il testo BIMBinYOGA. Ho anche scoperto che altri ne sono rimasti favorevolemente colpiti. Mentre cercavo informazioni sullo yoga fatto con bambini, ho trovato infatti un post di La casa nella prateria che parla proprio di questo libro.

Sempre in rete, ho  trovato poi altre mamme o educatrici che amano praticare yoga insieme ai bambini:

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