Esperimenti scientifici con i bambini: i pesci elettrizzanti

Come vi dicevo, quest’estate mi piacerebbe fare un po’ di esperimenti scientifici con Piccolo Furfante.

L’altro pomeriggio io e PF abbiamo intrapreso quest’avventura, in compagnia del fido zio Mà che ci ha dato una mano (in termini letterali, vero zio?): abbiamo scoperto l’energia elettrostatica 🙂

Il tutto naturalmente in maniera divertente, con un semplice gioco, tra l’altro adattissimo per l’estate, che abbiamo chiamato “pesca elettrizzante”

Ecco cosa serve:

  • carta forno
  • pastelli colorati
  • bacchetti di plastica o righelli
  • panni di lana

Come funziona il gioco.

Prima di tutto abbiamo costruito i  pesciolini utilizzando la cartaforno. Abbiamo usato la stessa tecnica che trovate spiegata in questo post. Ne abbiamo preparati abbastanza, di dimensioni medio/piccole. Ci siamo poi muniti di bacchette di plastica (si possono usare i righelli, noi abbiamo utilizzato le astine per le dispense).

Mettete i pescioli per terra o dentro una bacinella di plastica e incominciate a sfregare con il panno di lana la bacchetta di plastica, meglio se nello stesso verso. Zio Ma’ era il nostro “sfregatore ufficiale”, ecco perchè dicevo che ci ha dato una grande mano 😉

Dopo 10/20 secondi di sfregatura, la bacchetta sarà carica ed avvicinandola ai pesci questi ne rimarranno appiccicati. L’effetto dura pochi secondi e proprio qui sta il gioco: riuscire a portare i pesciolini pescati dentro il proprio contenitore prima che essi tornino “in acqua”.

E’ un gioco semplicissimo da fare, ma è davvero divertente. Piccolo Furfante era, dapprima, esterefatto della magia della pesca, poi si è fatto prendere dal gioco (come tutti) e non la finiva più di tirare su pesci. Naturalmente ha voluto provare se lo stesso effetto di attrazione funzionava anche su altri oggetti, oltre i pesciolini, così il nostro gioco è diventato ben presto un vero e proprio esperimento scientifico.

L’idea l’ho presa da questo  libro che contiene tanti suggerimenti per esperimenti semplicissimi da poter fare in casa con i bimbi. Mi sa che quest’estate ci divertiremo proprio.

Un’avvertenza:

Elettrizzare le bacchette è un po’ faticoso, ma tonificante. Vero zio? 😉

P.S.

Si possono usare anche pesciolini fatti con carta normale, ma a noi piacevano quelli con la cartaforno perchè sono trasparenti 😀

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Le filastrocche delle emozioni

Settimana scorsa io e Piccolo Furfante abbiamo  rimesso a posto un po’ di scatole di attività. Si erano pericolosamente (nel senso che rischiavano di caderci in testa :-S) accumulati schede, libretti, carte, dadi e una marea di altre piccole cose.

Ci eravamo accorti che non riucivamo più a trovare quello che ci serviva e che, avvicinandoci ai contenitori, ci passava la voglia di cercare. Così di buona lena ci siamo messi a riordinare e cosa abbiamo trovato? Le mitiche palette delle emozioni e delle schede che avevo creato proprio nello stesso periodo: le filastrocche delle emozioni. Ce n’eravamo proprio dimenticati. 🙁

All’epoca le avevo  plastificate e così hanno resistito bene alla marea di giochi che si sono accumulati sopra!

Sono delle semplici  filastrocche, scritte su fogli in formato A4, sulla Rabbia, la Paura, la Tristezza e la Gioia in cui vengono descritti questi stati d’animo, le reazioni fisiche ad essi associati e alcune idee per ritrovare la calma :-).

Per ogni scheda avevo inserito un simpatico disegnino che rimanda all’emozione e ho usato un colore diverso per renderla ben identificabile. Volendo si possono anche usare per creare un librettino oppure  come poster da appendre al muro.

A Piccolo Furfante piace soprattutto la filastrocca della PAURA. L’ultima parte me la fa ripetere e ripetere un miliardo di volte!

Non dovevo aver paura
la mia casa è ben sicura.
Nessun mostro o fantasma
ci viene a far la nanna:
loro abitan lontano
e a quest’ora russan piano,
coricati nei lettini
sognando topolini.
Ogni mamma sta cullando
e il suo bimbo rassicurando:
che sia mostro, alieno o umano
un ragnetto o un marziano.

Ecco le nostre schede. Buona lettura!
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Imparare l’alfabeto con le conchiglie

Parecchio tempo fa avevamo creato il memory delle conchiglie: un gioco che a Piccolo Furfante piace ancora. Così qualche settimana fa con una gran voglia di mare addosso, ho recuperato le ultime conchiglie che ci erano rimaste. Ma cosa farne?

L’idea di un altro memory mi stuzzicava, ma era una replica del precedente e non sapevo se avrebbe entusiasmato Piccolo Furfante, così ho pensato e pensato, pensato… finchè mi è venuta questa idea: un memory conchiglioso, ma invece di usare immagini, utilizzare le lettere.

Avevo in giro ancora delle lettere (di piccole dimensioni) in foam, rimasugli di miei lavoretti scrap e con moooooolta pazienza ho incominciato ad incollarle con della super-colla alle conchiglie. Il risultato è carino. Naturalmente le lettere devono essere uguali 2 a due (per giocare a memory). Le nostre poi erano anche colorate e l’alfabeto risaltava sulle conchiglie bianche.

Come avevo sperato è stato un successone! 😀

All’inizio abbiamo giocato al classico memory, riconoscendo le lettere che comparivano, poi ci siamo dati alla costruzione di parole usando le conchiglie. Ho dovuto comprare altre conchiglie e altre letterine in foam perchè quelle che avevo non bastavano a costruire alcune parole  (come per esempio mamma: cavoli ha 3 emme e 2 a…)

Ecco un gioco facile da costruire, divertente e adattissimo per l’estate. Ve lo consiglio.

Per chi non avesse letetrine di foam a disposizione, ecco un mini-alfabeto da scaricare ed incollare 🙂

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