Cucinare i libri: i bottoni – biscotto di Coraline

Coraline di Neil Gailman non è un libro per bambini piccoli (l’età consigliata è dai 6 ai 10 anni) e anche il film è adatto ad un pubblico un po’ grandicello. Devo dire che a me e a papà Ema sono piaciuti molto entrambi. Un giorno mentre ne stavamo  parlando, tra una battuta e l’altra, ci era venuta in mente una ricettina simpatica da realizzare ispirata a questo libro.

Nel libro alcuni personaggi (non vi racconto la trama, però) hanno al posto degli occhi dei bottoni e allora perchè non cucinare dei bottoni? Ma dei bottoni commestibili: dei bottoni di pasta frolla.

Ho girato un po’ su internet per prendere ispirazione, finchè casualmente  ho trovato questo tutorial di Bakerella che parlava  proprio dei bottoni di Coraline e. guarda un po’,  anche lei aveva fatto dei bottoni/biscotto.

Dato che non amo il peanuts butter (ingrediente usato da Bakerella) ho deciso di provare a fare i biscotti con la pasta frolla e devo dire che il risultato è  ottimo!

Ho seguito la nostra solita e facile ricetta dei biscotti di pastafrolla e mi sono limitata a dargli la forma di bottoni: ho usato una formina rotonda per ricavare i biscotti, un tappo di plastica per l’incavo in mezzo e un bastoncino cinese per fare i buchini. Nell’impresa mi ha aiutato Piccolo Furfante 🙂

In forno per 15 minuti a 180° e i nostri bottoni erano pronti da mangiare!

Volendo è possibile infilare nei buchetti delle striscette di liquirizia proprio per rendere meglio l’idea dei bottoni. Io volevo farlo, ma non vi sono riuscita  perchè PF e Papà Ema me li hanno finiti prima che mi potessi solo avvicinare :-S

Vi consiglio non solo i biscotti, ma anche il libro e il DVD… attenzione però quando i bimbi piccoli sono andati a dormire 😉

Ecco tutte le nostre ricettine “Cucinare i libri”:

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Cucinare i libri: la Bananamobile di Geronimo Stilton

E’ da pochissimo che Piccolo Furfante ha scoperto Geronimo Stilton (e noi con lui!) ed è stato subito amore a prima a prima vista o per meglio dire “a prima riga” 😀

Così, inaspettatamente, abbiamo cominciato la nostra collezione Stiltoniana. Tra i primissimi libri acquistati ci sono stati “Da scamorza a vero Topo… in 4 giorni e mezzo” e “Lo strano caso del Tiramisù”. Io preferisco di gran lunga il primo, mentre Papà Ema e Piccolo Furfante stravedono per il secondo.

Tra una lettura e  una risata, a Papà Ema è venuta in mente una ricetta speciale: la BananaMobile giudata dal mitico Ficcanaso Squitt in “Lo strano caso del Tiramisù”.

“Salimmo sulla Bananamobile e Ficcanaso sgommò via come un razzo. Conoscete la bananamobile? E’ l’auto più strana che esista! E’ tutta gialla, a forma di banana. Non inquina, perchè il motore funziona a banane! Questa è una delle cose che mi piacciono di Ficcanaso: lui rispetta l’ambiente e ha capito quanto sia importante prendersene cura!” da “Lo strano caso del Tiramisù”

Per prima cosa abbiamo preparato un mini tiramisù (che ci sarebbe servito come base per appoggiare la nostra auto) con

  • 2 uova
  • 6 cucchiai di zucchero
  • 200 gr di mascarpone
  • cacao amaro
  • savoiardi
  • caffè decaffeinato

I nostri cuochi hanno frullato i tuorli con lo zucchero, montato gli albumi a neve (per farli crescere bene, velocemente e tenerli montati aggingete due gocce di limone) e hanno preparato il caffè decaiffenato. Ai tuorli hanno aggiunto il mascarpone e  delicatamente gli albumi. Hanno quindi steso un primo strato di savoiradi dentro una terrina di piccole dimensioni e con un cucchiaino hanno versato (poco poco) del caffè. In questo modo i biscotti non si inzuppano troppo.

Sullo strato di savoiradi hanno spalmato un abbondate quantità di cremina al mascarpone 😆 e spolverizzato il cacao. Hanno ripetuto tutta l’operazione finchè la terrina non era piena 🙂

I due cuochi infine si sono dati alla costruzione della BananaMobile. Hanno scavato una banana con un coltello molto affilato e un cucchiaino per creare l’abitacolo. Hanno aggiunto poi le ruote, usando 4 biscotti Ringo e 2 stuzzicadenti.

E così, in men che non si dica, la nostra Bananamobile era pronta e altrattanto velocemente è sfrecciata …  nella bocca di Piccolo Furfante 🙂

Ecco qui tutte le ricette di “Cucinare i libri”

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Cucinare i libri: la pizza Barbapapà

I Barbapapà sono un altro mito di Piccolo Furfante. Il suo barbapapà preferito è stato per un po’  Barbazoo ma ora è decisamente Barbabarba. Avete presente? Quello nero e tutto peloso!! L’artista di famiglia 🙂

Papà Ema aveva deciso di creare insieme a PF la pizza Barbabarba, ma farla nera  gli sembrava un po’ raccapricciante da mangiare, così ha deciso di cimentarsi con il classico Barbapapà rosa.

Dopo aver steso la pasta a forma di Barbapapà, Papà Ema e Piccolo Furfante l’hanno farcita con una salsa di pomodoro (poco) e panna da cucina (di più). Ecco da dove viene il colore rosa. Per la bocca, il naso e le sopracciglia hanno usato le olive (snocciolate) nere e per gli occhi due fettine di mozzarella di bufala (da mettere però solo a fine cottura!).

Alla preparazione ha partecipato con entusiasmo Piccolo Furfante che poi si è impegnato  anche a finirla, mangiando gli occhi e il “culetto” di Barbapapà  😉

Che altro dire: buon appetito! Anzi, buon BarbaAppetito 😀

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