Una canzone per tutti i Papà

Ninna nanna, dorma fiöö
El tö pà el g’ha un sàcch in spala
E’l rampèga in sö la nöcc
Prega la löena de mea fäll ciapà
Prega la stèla de vardà in duvè che’l va 
Prega el sentèe de purtàmel a cà
Ninna nanna, dorma fiöö
El tö pà el g’ha un sàcch in spala
Che l’è piee de tanti ròpp:
El g’ha deent el sö curàgg
El g’ha deent la sua pagüra
E i pàroll chè l po’ mea dì
Ninna nanna, dorma fiöö…
Che te sògnet un sàcch in spàla
Per rampegà de dree al tò pà
Sö questa vita che vìvum de sfroos
Sö questa vita che sògnum de sfroos
In questa nòcc che prègum de sfroos
Prega el Signuur a bassa vuus
Cun la sua bricòla a furma de cruus
Ninna Nanna del contrabbandiere – Davide Van de Sfross
Questa è una delle mie canzoni preferite di Davide Van De Sfross (che  magari conoscete per averlo visto a Sanremo). La dedico a papà Ema e a tutti i papà in questa giornata specialissima per loro ! 😀
Tanti auguri!

Per chi non conoscesse il nostro dialetto ecco la traduzione:
Ninna nanna, dormi figliolo
il tuo papà ha un sacco in spalla
e si arrampica nella notte
prega la luna di non farlo prendere
prega le stelle di guardare dove va
prega il sentiero di riportarmelo a casa
Ninna nanna, dormi figliolo
il tuo papà ha un sacco in spalla
che è pieno di tante cose:
è pieno del suo coraggio,
è pieno della sua paura
e delle parole che non può dire
Ninna nanna, dormi figliolo
che sogni un sacco in spalla
per arrampicarti dietro a tuo padre
su questa vita che viviamo di frodo
su questa vita che sognamo di frodo
in questa vita in cui preghiamo di frodo
Prega il Signore a bassa voce
con la sua bricolla a forma di croce

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9 commenti

  1. Non la conoscevo, davvero bella, grazie per la traduzione.
    Teneri PF e il suo papà!
    Grazie per l’idea del vasetto delle coccole, lo abbiamo realizzato anche noi per la festa del papà: è piaciuto molto
    un abbraccio,
    Amalia

  2. Ciao Amalia,
    cono contenta che il vasetto sia piaciuto.
    Noi – miracolosamente – siamo riusciti a finire il cuscino: Papà Ema ha molto apprezzato e PF era contentissimo 😀
    Un bacione a auguroni ancora al vostri papy

  3. Ciao,
    bellissima e struggente questa canzone.
    Noi Davide lo apprezzavamo già prima di San Remo e l’abbiamo visto spesso dal vivo, che piacere sentire parecchie persone parlare bene di lui nei pomeriggi Rai
    Buona settimana

    1. Ciao Leyla
      che bello: anche tu una fan 😀
      Io e Papà Ema lo seguiamo fin dall’inzio quando si esibiva al Presidio Psichiatrico di Como cantando Manicomi! Noi lo adoriamo 😀
      E’ stato davvero bello vederlo a San Remo.

      Un bacione

  4. Trovo molto, molto importante mantenere il dialetto locale! Diciamolo: anche chi, oltre al “normale” italiano, parla un dialetto, è bilingue! Quindi: se PF padroneggia italiano e relativo dialetto, più svizzero tedesco e Hochdeutsch,….è già parecchio!
    Complimenti a chi riesce a mantenere queste capacità!
    Un caro saluto da una svizzero-tedesca “importata” nel Canton Ticino in tenera età.

    1. Purtroppo PF non conosce il dialetto comasco: in casa nessuno lo parla nel quotidiano. I nonni potrebbero darci una mano, ma non l’hanno mai parlato nemmeno con noi che malgrado cio’ lo capiamo benissimo. Lo trovo un vero peccato e cosi’ ogni tanto gli facciamo sentire qualche canzone e lui si diverte un mondo 😀 Invece con lo svizzero-tedesco va alla grande e questo ci fa un gran piacere!!!

      1. Su, allora: anche voi genitori all’avventura con lo svizzero-tedesco! Mi viene ancora da sorridere quando i miei genitori, ormai in Ticino dal 1965 , provano a parlare il dialetto ticinese: mantengono sempre un simpatico accento d’oltralpe! Io qui ci sono cresciuta, ma ho sempre un po’ di vergogna a parlare dialetto, in particolare con chi mi conosce da sempre e conosce le mie origini….
        Ho provato ad insegnare lo svizzero-tedesco a mia figlia quando era piccina…ma mi sono arresa dopo un paio d’anni: mi viene poco spontaneo (inoltre mio marito non capisce nemmeno una parola!). Ad un certo punto ho ripiegato sul KiKa (KinderKanal della TV Germanica ) per farle fare, almeno ogni tanto, ” un po’ di orecchio” col Hochdeutsch. Con il dialetto ticinese invece è tutto più semplice, anche per i bambini…

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